Testi
Briosa commedia in tre atti, ambientata ad anni or sono (anni settanta), e che vede coinvolti personaggi di varie tinte: Melo, uno dei pochi calzolai rimasti a Belmonte Mezzagno e che abita nel baglio di quel piccolo paese. Reduce di una brutta esperienza con la sua ex moglie Caterina, la quale, molto attraente, approfittando di queste sue bellezze regalatele da madre natura, decide di lasciarsi andare in una lunga storia d’amore col compare Rosario. Melo, uomo molto caritatevole, riesce a perdonarla. Lei, molto caparbia, e giacché si definiva donna “pia e devota”, contrariamente a quanto le diceva il marito per questa sua insistenza alla preghiera, continua ad uscire di casa per recarsi a Messa... diceva; e, anziché incontrare l’acqua santa finì che spesso incontrava qualche “diavolo”. Batti oggi e batti domani…
CARMELO E LE GALLINE DALLE UOVO D'ORO
Commedia brillante, ambientata nei giorni nostri, e che vede impegnati personaggi di varie tinte: Carmelo, un calzolaio che abita in un cortile fuori paese, ha come unico vicino una famiglia presa dalla brutta sorte d’avere in casa il vecchio Jacopo che già da tempo ha cominciato col dare i numeri, e, come se non bastasse, Toti, il nipote, figlio di Vincenzina sua unica figliola vedova; è mezzo scemo, e la povera donna, oltre ad essere presa dagli impegni pur d’accudire al padre e al figliolo, si trova a doversi scontrare col difficile carattere di Caterina, moglie di Carmelo ...
CHE BEL REGALO MI HA FATTO MIA FIGLIA
Commedia brillante in 2 atti
Capita spesso che, quando si ha paura di sostenere la verità, alla fine, le cose si complicano tanto da non poterne più venir fuori e si cercano espedienti affinché ci aiutino a ritrovare la via per poterne uscire, ma... quando di mezzo c’è l’arrivo di un inaspettato figlio...
"Tainanà era unu ca riscurria e pinsava a troffa”. Così recita il testo all’inizio. E in realtà, nella memoria dei belmontesi, almeno di quelli che giovanissimi oramai non sono più, Toinanà, questo il vero nome, era un personaggio realmente esistito che non solo non parlava e non si comportava come “normalmente” fanno gli altri, ma indossava anche abiti “sui generis”, cioè non alla moda. Spesso ancora oggi, si sente dire infatti a uno che non veste appunto alla moda: “pari un toinanà”. Quindi ...
Difficile è sentir dire: <<In casa mia va tutto bene!” Perché in quasi tutte le famiglie... chi più chi meno, c’è sempre qualcosa che non fila per il verso giusto; ma, quando, come si suol dire, il diavolo va a metterci la coda, allora quella famiglia è segnata, non ha più scampo, perché ai guai già esistenti è in arrivo...
“Dio ce ne liberi del brutto vicinato”, così recita un vecchio proverbio siculo; a rendere questo veritiero vecchio detto in questo caso è Grazia che, innamoratasi di Antonio, fa di tutto perché avessero dei figli in comune, ma l’impotenza del marito, tenta a rendere difficile l’evenienza, rischiando finanche di far scoprire la tresca dei due.
Andare in chiesa è pregare, contrariamente a chi crede o meno, può essere un bene per l’animo in quanto arricchisce di fede, di amore, di segni di fratellanza... Mentre andare in chiesa per altri scopi, non solo che impoverisce la nostra esistenza, ma immiserisce di molto l’amore ...
La tecnologia è bella sapendola usare con giusti modi e maniere, e cercando di avere sempre come punto di riferimento la famiglia, altrimenti...
Nulla c’è più brutto del bisogno, specie quando si fanno i conti coi centesimi per mandare avanti la famiglia; e spesso, per la difficoltà a potere accedere alle banche, in quanto chiedono garanzie e certezze, si ricorre persino a chiedere prestiti a gente che, per gli alti tassi d’interesse, è difficile venirne fuori, e...
“La dove non c’è giustizia sociale, regnerà sempre la causa dei brutti mali”, tanto che Peppe, pur di fare apparire la famiglia elegante, riesce persino a denudare i morti.
Capita spesso a chi ha il vizio del gioco delle carte, di perdere quello che in tanti anni, magari con sacrifici, ha accumulato. Ma... quando deve giocarsi la moglie per rifarsi dalla perdita e finire col perdere anche quella, scoprendo anche che... è proprio il caso di dire: “è come piovere sul bagnato”.
E’ indecoroso vedere quanto accade in molte chiese, dove le “pie” donne anziché pregare il buon Dio, si ritrovano a dover parlare... o meglio far pettegolezzi su tutto e su tutti; e ancora peggior cosa quando il prete, in questi discorsi da cortile, non solo non interviene buttando fuori, da quella che è la casa di Dio, le “cattedratiche” parrocchiane, ma cerca di trarne profitto alimentando gruppi e correnti di vario genere; insomma cose che solo in un cortile possono sentirsi narrare... forse.
L’ignoranza è il male più grande delle malattie dell’uomo. Spesso si riesce persino a credere d’avere avuto fatto il mal’occhio, tanto che in quella famiglia ne succederanno di tutti i colori, persino...
Che tempi i nostri! Spesso i valori che tanto erano motivo di vita, adesso quasi ce li mettiamo sotto i piedi, e spesso a causa del voler rincorrere quel dolce sogno che il sesso, ma non si può per un sogno abbandonare quella che è la realtà della vita vera e della famiglia che tanto ci ama e che tanto ci ricorda che la vita bisogna viverla con i piedi per terra e non inseguendo losche chimere...
Pietro, maestro nell’arte del sapersi arrangiare, cerca con un insieme di espedienti di far soldi per tirare avanti la famiglia; ma li fa imbrogliando i clienti vendendo loro: erbe, misture, sementi miracolose, ma...
Aspettare un figlio, perché possa essere erede di un grosso lascito, è un conto, ma... vedersene arrivare quattro... e se poi a tutto questo va ad infilarsi un angelo...
Vita di paese, ricca di colpi di scena per le elezioni a sindaco di Sebastiano, un ignorantone della politica, ma un sagace filibustiere che va alla ricerca dei propri interessi pur mettendosi contro la moglie dagli ideali sinceri. Ma... ahimè, la “corsa” a sindaco a nulla gli è valsa, perché...
L’era della cibernetica con tutti i suoi ritrovati tecnologici quasi che non stupisce più nessuno: robot che lavorano nelle fabbriche sostituendo l’uomo; robot che fanno i lavori di casa sostituendo quasi del tutto la donna... insomma cose che a svegliarsi un morto di appena trent’anni richiuderebbe subito gli occhi dalla paura. Però...
"La vicenda che anima la commedia riguarda da vicino proprio il capofamiglia Carmelo, il quale durante una delle sue numerose discussioni con la moglie, Apollonia, sente una strana voce che in ultima analisi identificherà con il suo subconscio..." (dalla prefazione di Patrizia Milici)
"...Anche se nella forma della commedia brillante, ritroviamo in quest’opera tanti temi cari all’autore: primo fra tutti quell’incertezza dell’essere che si esplicita nel voler vivere, magari per poco e spesso per convenienza o necessità, un ruolo diverso dal proprio...." (dalla prefazione di Giuseppe Scafidi)
La commedia in due atti di R.C. è ambientata nella realtà belmontese dei nostri giorni. Pur tuttavia, per i temi in essa trattati ritengo si possa dire che purtroppo la realtà che essa ritrae è tipica non solo di Belmonte. Alla base della commedia infatti è possibile rintracciare, al di là della marcata ironia e della spiccata comicità, un’eloquente denuncia di carattere sociale, denuncia che vede protagonisti ...
Cosa non si farebbe per ereditare una grande fortuna dallo zio, magnate del petrolio che, indagando sul proprio nipote e unico erede, scopre che stava raggirandolo, ma alla fine il nipote capisce d’avere sbagliato e con una decisione a sorpresa riesce a farsi perdonare dallo zio e ricevere in dono tutti i suoi averi.
Questo mondo contadino, intriso di una religiosità più credulona che fideistica, trova nel personaggio di Carmelo la figura più rappresentativa su cui ruota tutta la scena. Quest’uomo che crede di avere due giorni di vita, per la iettatura della Gna Maruzza, comincia ad apprezzare, quando pensa di averle già perdute, le piccole quotidianità della sua modesta vita, a rinunciare al mito di quel dio denaro ...
La strana leggenda della grotta delle sette camere che tanto ha pervaso di mistero ed avventura i sogni dei bambini belmontesi, qui si intreccia magicamente con quella del granchio d’oro che alla fine della commedia, dopo averti messo i brividi addosso, obbliga a chiederti: ma tutto sommato perché questo racconto non dovrebbe essere vero? In fondo noi belmontesi conosciamo così poco dei nostri antenati.
Quando la governabilità di un paese è gestita da pagliacci, la comunità, grande o piccola che sia, è portata ad estinguere quei valori che un tempo ci rendevano uomini veri; mentre ora...
Tutti crediamo in qualcosa, ma non tutti siamo obbligati a credere in certe cose. C’è chi vede angioletti, spiriti vaganti, chi altre forme di vita alquanto strane; quello che conta è rispettare chi dice d’aver visto, perché... chissà se anche noi, un giorno, possiamo dire: io ho visto...
Certo che la tecnologia può essere una bella cosa, fin quando si riesce a starle dietro; ma quello che accade a Jacopo, uomo di media età e che non riesce a stare al passo coi tempi, è cosa da raccontarla ai morti giacché i vivi se ne farebbero una risata. Per la difficoltà che ha nell’inviare un messaggio, non solo rischia d’impazzire, e a prendere bastonate dal compare, ma di riuscire a finire persino in galera qualcuno... giovane, figlio di questi tempi, direbbe: “Roba d’altro mondo!”
Gaetano, brama tantissimo per la comare che, per continuare a vederla, si finge persino gay; solo che...
Nel principio era la parabola, la parola era con Dio, e la parola era Dio. Essa era nel principio con Dio. Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei nessuna delle cose fatte è stata fatta. In lei era la vita, e la vita era luce degli uomini. La luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno sopraffatta.
Spesso dimentichiamo d’avere in casa genitori adulti, e li isoliamo magari senza volerlo; poi qualcuno si stanca di sentirsi solo come Mosè, vecchietto arzillo, e va in cerca di compagnia; la trova molto giovane, e in casa ne succedono di tutti i colori, tanto che...
Non sempre la vita è a tutti che sorride, e spesso, senza che ce l’aspettiamo, ci troviamo coinvolti in fatti che, pur sembrando brillanti e gioiosi, portano con se una grande drammaticità, e...
Peppi e Catarina, conducono in un cortile, nella loro modesta abitazione, una vita tranquilla e, anche se tra loro nascono degli screzi, finisce che da li a poco ritorna la calma di prima; ma... quando ad abitare in quel cortile, prende dimora un malato mentale, tra l’altro uscito da poco dal manicomio, saltano tutti gli equilibri e...
Che il candidato a sindaco fosse ateo, potrebbe starci, poiché di pensiero comunista; ma che il parroco ne condivida gli ideali, comincia con l’essere fuori dalla ragione... forse per chi a credere a tutto è stato inquadrato da piccolo e poi, da grande, fare i distinguo diventa difficile, tanto che...
“Il bisogno consuma le scorte”, e, quando queste cominciano a esaurirsi, ecco che prende corpo la meravigliosa arte del sapersi arrangiare... fortunati coloro che la possiedono. Sono tanti gli espedienti di vita che entrano in campo, alcuni di questi arrivano persino a sfiorare il paradosso...
“Tanto è l’amore che ho per te, che piango tanto se non ti ho con me.” Elvira, ragazza di chiesa, riesce ad innamorarsi così tanto di padre Diego, da non riuscire a rendersi conto sino a dove si spinge quel turbolento e tenero amore. Riesce persino ad inventarsi d’aspettare un bimbo dal giovane padre reo d’avere sbagliato a lasciarsi andare in un semplice bacio, frutto di un momento di debolezza. E’ lungo lo svolgersi di questo dolce sentimento che viene fuori una veritiera attesa d’un bimbo da parte di Sibilla, madre di Elvira, che non lascia capire quale che sia la vera paternità se non quella proverbiale di: Per virtù dello Spirito Santo...
La commedia è incentrata intorno ad una tipica famiglia di stampo paesano, dei nostri giorni. Il capo famiglia, Pitrinu, si trova ad assumere le vesti di padre, di marito e contemporaneamente quelle di scrittore. E' proprio questo ruolo composito che genera le incomprensioni e le tipiche scaramucce con la moglie Gnesa, la quale, a sua volta, è esasperata per il cattivo andamento economico della famiglia.
Questo Presepe in questione, già vincitore di tre migliori Presepi Viventi d’Italia, a differenza degli altri, è tutto recitato; per tanto serviranno delle guide per accompagnare i visitatori, a gruppi di quindici persone, tenendosi a debita di stanza di quattro postazioni per evitare l’accavallarsi dei canti o delle recite. I visitatori non possono, per la riuscita della manifestazione, interloquire con gli attori; possono... eventualmente, e se lo ritengono opportuno, applaudire le scene che ritengono di loro piacimento. Il sogno in questione di Maria parla del triste presagio della vita di quel bimbo che tiene ancora in grembo, Gesù.
... per come le chiese servono per andarci a pregare, vi sono anche strutture che servono per far cultura, sport, e tante altre cose che aiutano a crescere, non certo solo in lunghezza, i piccoli, i giovani, futuro del nostro domani. “Ricordiamocelo”: I bambini non sono del padre e della madre, ma di chi invece li vuole veramente bene.
Cosa non si farebbe per non morire di fame e quindi avere un lavoro che possa permettere di vivere dignitosamente e senza tanti pensieri? La famiglia di Biagio le inventa tutte purché Pietro, il figlio, possa vincere un concorso fatto nell’arma dei carabinieri. Un concorso strano e con un quiz a sorpresa; tanto che Biagio ne approfitta e s’inventa una burlesca domanda che possa permettere l’assunzione del figlio. Cose che a raccontarle ci sarebbe da morire dalle risate, tanto che...
Spaccati di vita quotidiana nelle sale d’aspetto di alcuni ospedali del sud dell’Italia, dove spesso, oltre che per accompagnare o visitare parenti, si va solo per far “cortile”, storie che a raccontarle non sembrerebbero per nulla vere, invece...
Non c’è cosa migliore di riuscire a vivere la propria vita, e, per farlo, occorre grande coraggio. C’è chi, invece, rimane imprigionato nella morsa del giudizio altrui, e...
Mettere le tasse a chi non riesce nemmeno ad arrivare alla fine del mese, è una iniziativa e un gesto che non solo mortifica l’essere umano, ma riesce persino a rendergli la vita molto complicata, a tal punto da rubargli l’unica cosa che gli è rimasta: la dignità di uomo onesto.
La commedia di Rocco Chinnici, ambientata nei nostri giorni, rende evidente quelli che sono i desideri e le debolezze di ognuno di noi. Il sogno di tutti è, infatti, quello di apparire diverso rispetto a quello che in realtà siamo, possibilmente migliore: più colto, più ricco, più felice di quanto in realtà si è.
Si narra che nel 1736, ottenuta la licentia populandi, Giuseppe Emanuele Ventimiglia abbia fondato, in una valle circondata da quattro montagne, un paese il cui nome, Belmonte Mezzagno, si fa risalire a quello di una di queste montagne (Belmonte, appunto) e all’usanza dei suoi abitanti di portare in dono al principe mezzo agnello in occasione delle festività pasquali.
Al centro della commedia troviamo una famiglia un po’ particolare, ma ciò non significa che sia lontana dalla concreta realtà. Il capo famiglia, Orazio, manifesta nelle sue battute una sofferenza particolare per la situazione familiare che lo imprigiona e che, secondo le sue aspirazioni, non gli permette di realizzarsi.
Quando le necessità aumentano, l’ingegno aiuta a sostenerci, inventando trovate che difficilmente avremmo avuto, se il bisogno non l’avesse fatta da padrone. Prendono corpo espedienti di vita che arricchiranno per tutto il tempo del nostro esistere, quelle conoscenze della vita che, forse, senza di questo, non avremmo saputo conoscerne i veri valori...
Avere in casa tre figlie da sposare, con i tempi che corrono, è quasi un dramma; ma... averle pure balbuzienti c’è da leccarsi le unghia! Tanto che...
La grande intuizione in quest’opera, è quella di scegliere il palcoscenico come luogo dove i protagonisti vogliono mettere in scena un dramma, quello di essere appartenenti a famiglie mafiose, e quindi il loro tentativo di ribellione ai capi famiglia che spesso decidono il destino anche dei figli e delle mogli.
Nel cuore di tutti c’è sempre questa gran voglia di avere amici, ma... riuscire ad averne uno che sia un angelo, è una emozione da vivere realmente. Vanni, essendo cieco, prega tanto il buon Dio, affinché possa mandargli un angelo a tenergli compagnia; ma, questo celestiale amico che nessuno vede... tranne Vanni, è una situazione alquanto strana che riesce a scatenare situazioni ricche di continui colpi di scena.
Protagonista di questa vicenda è Sarbatori (o come viene ripetutamente chiamato dal parroco padre Agostino, “Salvatorello”) un bambino che avanza delle pretese un po’ particolari per la sua età. Egli, infatti, vuole prendere parte al presepe vivente che il parroco del paese sta organizzando per la notte di Natale, ma l’assurdità della sua richiesta risiede nel fatto che egli voglia fare la parte del bambinello.
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