Voglio fare il bambinello

Questa commedia in due atti è ambientata in una comune casa di paese dove si intreccia una vicenda un po’ particolare. Protagonista di questa vicenda è Sarbatori (o come viene ripetutamente chiamato dal parroco padre Agostino, “Salvatorello”) un bambino che avanza delle pretese un po’ particolari per la sua età. Egli, infatti, vuole prendere parte al presepe vivente che il parroco del paese sta organizzando per la notte di Natale, ma l’assurdità della sua richiesta risiede nel fatto che egli voglia fare la parte del bambinello.

Come è nata in testa a Sarbatori questa strana idea? Semplicemente da una battuta, in scherzo del parroco che una volta incontratolo gli disse: “Salvatorello tu lo devi fare il bambinello”. I numerosi tentativi fatti dai vari personaggi per distogliere Sarbatori da questa idea risultano fallimentari. Sarà egli stesso a rendersi conto che quello non è il ruolo che fa per lui; solo allora Sarbatori capirà che prima di rappresentare qualcos’altro, è necessario rappresentare se stessi; dietro questa riflessione capirà qual’è la sua vera entità.