FAQ

Fra tutto quello che chiede di sapere il lettore, le domande quasi d’obbligo sono due;

La prima è:

  • “Che cosa occorre per scrivere?”

Mentre la seconda, che scavalca spesso la prima e più inerente al teatro è:

  • “Come si diventa scrittori e scrivere commedie?”

Volendo rispondere alla prima domanda dico sempre che è molto semplice, basta prendere una penna… anche se a molti di quelli che scrivono, sarebbe meglio se la penna fosse senza inchiostro. A proposito mi sono scritto un aforisma: “Se c’è chi scrive con i piedi è perché c’è chi legge da ciuco”.
La seconda, se devo proprio essere sincero, pur essendo un amatore di quiz, confesso che mi viene difficile dare la risposta; non so mai come, o quando iniziare una storia, so solo che all’atto del parto, o meglio del concepito di un’opera teatrale riesco, come fosse una magia, ad annullare tutto ciò che mi circonda, persino me stesso e diventare un tutt’uno con i personaggi di quel viaggio, condividendo con essi tutte le loro emozioni. E’ come se fossi proiettato in un’altra dimensione quasi non più terrena, spoglia di quelle che sono le nostre abitudini “umane”.
Confesso che è una cosa meravigliosa parlare con i miei personaggi; capita che alcune volte, quando ritardo a rincontrarli per riprendere il cammino, mi sento un po’ come se non stessi bene con me stesso, è come se nel mio inconscio sentissi le loro voci chiamare, stanchi per la loro attesa.
Non appena ultimata ogni storia, riesco a stare più sereno sotto tutti i punti di vista.

E’ questo che significa essere scrittore? O Scrittore significa avere alle spalle l’esperienza di un vissuto di molte vite?

Comunque sia, a me rimane sempre un dubbio. La certezza vera è che stare per mano con i miei personaggi mi rende la vita straordinaria; meravigliosa me la rende invece sapere che esistono persone che amano leggere i miei scritti e metterli in scena, dando vita a quei personaggi che m’hanno dato lunga e piacevole compagnia.

Grazie, grazie a tutti e buona lettura.

“Ogni opera d’arte è lo stato d’animo dell’artista che l’ha composta”

(rocco)