Il seme del male

se da un lato viene fuori, pur nella sua efferatezza, un’immagine della mafia a tratti obsoleta, dall’altro non si può non sottolineare quello ch’è il principale tema dell’opera, cioè la realtà meridionale nel suo insieme e la famiglia come sua espressione. Quindi una realtà, quella siciliana, che, metaforicamente, viene vista dall’autore come un seme che, pur potendo dare buon frutto, alla fine, dà origine al “male”. La disoccupazione, l’emigrazione, la mafia, l’assistenzialismo e persino la mancanza di servizi sono alcune delle denunce che escono fuori da quest’opera e che, purtroppo, ripropongono la loro attualità ancora oggi. “Il seme del male”, quindi, è un’opera di denuncia, ed è anche un’opera da cui emerge un forte senso della famiglia.